Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     E i due si separarono.
     Dice il proverbio: attento a quel che dici, anche l'erba ha orecchie. Uno yaksa di pattuglia nella corrente del Jing aveva sentito la conversazione sull'infallibilità dell'indovino. Ritornò di corsa al palazzo di cristallo del suo padrone e annunciò al re drago: "Disgrazia! Calamità!"
     "Quale calamità?" chiese il drago.
     "Mentre facevo la ronda vicino a riva ho sorpreso la conversazione fra un pescatore e un boscaiolo. Ho avuto notizie inquietanti. Il pescatore diceva che a Chang'an c'è un indovino infallibile; ogni giorno gli regala una carpa e si fa indicare dove tendere le reti a colpo sicuro, garantito al cento per cento. Non finirà per catturare tutta la nostra popolazione acquatica? Come potrà vostra maestà sostenere il suo prestigio, senza creature che popolino il palazzo e saltino in mezzo alla corrente?"

     Il re fu preso dall'ira, sguainò la spada e voleva correre senz'altro a castigare l'indovino di Chang'an. Figli draghi e nipoti draghetti, che si tenevano ai lati, ministri gamberi, ufficiali granchi, il generale agone, il vicedirettore perca e il presidente carpa lo invitarono unanimi alla prudenza: "Dominate la collera! Dice il proverbio: Parola detta per via non è degna di fede. Se vostra maestà esce di casa in questo stato, la seguiranno nuvole e piogge torrenziali, che spaventeranno tutta la popolazione di Chang'an. Il Cielo di Sopra vi riterrà responsabile. Vostra maestà sa trasformarsi e dissimularsi in tanti modi; perché non prende un aspetto qualsiasi, per esempio di letterato, e non va in città a interrogare l'indovino? Se le affermazioni del pescatore sono vere, ci sarà tutto il tempo di prendere le nostre misure. Se non fosse così, non rischieremmo di uccidere sconsideratamente un innocente?"


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