L'annuncio lasciò sbigottita la folla degli ufficiali.
Taizong convocò Xu Mougong, il duca Yuchi e il Protettore dello Stato Qin Shubao. I tre dignitari si recarono immediatamente negli appartamenti privati. Taizong, evidentemente affaticato, dichiarò loro sforzando la voce: "Miei saggi ministri, da quando avevo diciannove anni ho condotto i miei eserciti nelle spedizioni, al nord come al sud, ho respinto i nemici all'est e li ho cacciati all'ovest. Per tanti anni ho condotto dure campagne senza soffrire il minimo inconveniente. E adesso ho visto un fantasma!"
"Voi che avete soppresso tante vite umane per fondare l'impero, perché dovreste aver paura di un fantasma?" si meravigliò il duca Yuchi.
"Non mi crederete ma, quando scende la notte, alla porta della mia camera si fa un baccano incredibile di grida, singhiozzi, lancio di tegole e mattoni: una cosa impossibile. Di giorno, ancora, è sopportabile; ma di notte, non ce la faccio più."
"Vostra maestà si rassicuri" rispose Qin Shubao. "Stasera monterò la guardia con Yuchi Jingde. Vedremo di che specie di fantasma si tratta."
Taizong approvò. Xu Mougong si ritirò dopo avere ringraziato degli imperiali favori.
La sera i due si armarono di tutto punto e si misero davanti alla porta con ascia e mazza in mano. Erano dei temibili guerrieri. Ecco com'erano vestiti:
In testa gli elmi scintillanti,
Corazze di scaglie di drago
Dalle gran piastre rilucenti
Commesse da nodi leonini,
Cinture di cento colori.
Con le pupille lampeggianti
Che fan tremare le fenici.
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