Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Tutti i cortigiani si felicitarono. Si scrisse una relazione sui fatti e la si inviò ai funzionari delle prefetture e sottoprefetture di tutto l'impero; e anche loro si felicitarono.
     Taizong proclamò un'amnistia generale. Inoltre promosse un'indagine sulle condanne a morte; i giudici redassero un elenco di oltre quattrocento criminali condannati all'impiccagione o alla decapitazione dal ministero della giustizia. Taizong permise loro di ritornare a casa, per dire addio a parenti e amici, e per disporre del loro patrimonio prima di essere condotti al luogo del supplizio; in questi casi non si applicava l'amnistia, ma l'esecuzione della pena veniva ritardata di un anno. I condannati ringraziarono del beneficio. Un altro editto fu promulgato per aiutare gli orfani. Infine l'imperatore ordinò che tremila seicento donne di ogni età, chiuse nel palazzo imperiale, fossero maritate a soldati.

     Si instaurò il regno del bene, all'interno come all'esterno. Lo attestano i versi:

     Il sovrano dei Tang è d'immensa virtù,
     Dona prosperità ben più di Yao e Shun.
     I condannati a morte son stati liberati,
     Le ragazze rinchiuse han lasciato il palazzo.
     Gli fanno i mandarini voti di lunga vita
     E felicitazioni i ministri alla corte.
     Il cielo non potrà che soddisfare ai voti
     E rendere felici venti generazioni.

     Un proclama fu affisso in tutto l'impero:

     Nulla sfugge né al sole né alla luna
     Che rischiarano ogni angolo del mondo.
     I malvagi non sono tollerati.
     A ciascuno si dà secondo il merito.
     Segui il destino, non esser violento,


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