Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Pratica il bene. A che leggere sutra,
     Se poi si nuoce al prossimo?

     In tutto l'impero tutti praticavano il bene. Si affisse anche un avviso di ricerca di saggi che si incaricassero di portar meloni all'altro mondo. Hu Jingde fu inviato a Kaifeng, nel Henan, a visitare Xian Liang per rimborsarlo.
     Per la missione dei meloni si presentò un volontario: un certo Liu Quan di Junzhou, un milionario. Sua moglie si chiamava Li Cuilian, cioè Loto Azzurro Li. Un giorno, mentre guardava dalla porta di casa la gente che passava, aveva dato in elemosina a un monaco una spilla d'oro. Il marito l'aveva rimproverata perché si era permessa di uscire dagli appartamenti interni, e aveva continuato per un po' su quel tono. Lei ne era rimasta indignata e sconvolta al punto da impiccarsi. Aveva lasciato due bambini, che piangevano giorno e notte. Liu Quan non poteva sopportare lo spettacolo desolante e non vide altra soluzione che di rinunciare anche lui alla vita. La ricerca del portatore di meloni per l'altro mondo gli offriva l'occasione; perciò strappò dal muro il manifesto e si presentò all'imperatore. Questi lo spedì al Servizio del Padiglione d'Oro, dove gli misero sulla testa un paio di meloni, nella manica qualche biglietto di moneta dei morti in carta gialla, e in bocca un farmaco adatto.

     Liu Quan morì avvelenato. La sua anima arrivò, con i meloni in testa, alla frontiera dei fantasmi. Il diavolo di guardia gridò: "Chi sei, per avere l'audacia di presentarti qui?"
     "Per ordine di sua maestà imperiale Taizong dei grandi Tang, ho la missione speciale di portare meloni destinati ai dieci re dei tribunali infernali."


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