Taizong si compiacque della conclusione dei lavori. Convocò poi molti funzionari e fece affiggere un proclama che invitava i monaci a celebrare una grande Cerimonia dell'Acqua e della Terra, in suffragio delle anime in pena nel mondo delle tenebre. Il proclama ordinava ai mandarini di scegliere i monaci più eminenti, perché si recassero a Chang'an a officiare la cerimonia. Nel giro di un mese la capitale si riempì di religiosi. La selezione finale di coloro che avrebbero organizzato il servizio buddista fu affidata al grande annalista e astrologo Fu Yi. Ma costui, appena ricevuto l'incarico, presentò un rapporto che denigrava il Buddha, e addirittura ne contestava l'esistenza:
La legge dei paesi dell'Ovest ignora i rapporti fra sovrano e suddito, come fra padre e figlio, e con le sue teorie allontana i semplici di spirito dalle tre strade e dai sei cammini. Essa si appoggia sugli sbagli del passato, in attesa di felicità che dovrebbero venire nel futuro. Chi passa il tempo a salmodiare in sanscrito, non ha voglia di lavorare. A credere a questi lazzaroni, si dovrebbe lasciar fare tutto al Buddha. Ma se vita, morte e longevità dipendono dalla natura, premi, castighi, onori e dignità dipendono invece dalla volontà degli uomini. Ai tempi dei cinque imperatori e dei tre re questa legge buddista non c'era, eppure i sovrani non sono mai stati tanto illuminati, i sudditi tanto ubbidienti, i regni tanto prosperi e tanto lunghi. Il culto di questo dio barbaro è stato fondato non prima del regno dell'imperatore Ming dei Han, e allora se ne occupavano soltanto degli sramana provenienti dall'Ovest, che si davano da fare per diffondere la loro dottrina. È una vera aggressione straniera contro la Cina, che non dovrebbe trovare alcun credito.
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