"Avete parlato secondo ragione" concluse persuaso Taizong. "Sia punito chiunque ritorni sull'argomento."
Scelse quindi Wei Zheng, Xiao Yu e Zhang Daoyuan perché invitassero i monaci a predisporre le cerimonie e ne nominassero uno di grande virtù a presiederle. Gli incaricati si prosternarono per ringraziare e si ritirarono.
Fu decretato il taglio del braccio come punizione per chi attentasse al buddismo o all'integrità personale di un monaco.
L'indomani i funzionari delle tre corti riunirono i monaci sul Podio dei Monti e Fiumi, li passarono in rassegna e scelsero un religioso eminente di grande merito. Sapete chi era?
Era chiamato Cicala d'Oro.
Ad un sermone fu disattento,
Perciò dal Cielo venne esiliato
E nella rete delle illusioni
Del basso mondo restò impigliato.
Il padre e il nonno, grandi ufficiali.
Ma egli fu vittima di tradimenti
E di sfortune prima di nascere.
Fu abbandonato in riva al fiume
E trascinato al Monte d'Oro,
Un'isoletta, dove Qian'an,
Un santo monaco, lo raccoglieva.
A diciott'anni incontrò sua madre
E partì in cerca del proprio nonno.
Partecipava alla spedizione
Contro i pirati di base a Hongzhou
Di cui suo padre era prigioniero.
La spedizione ebbe successo
E padre e figlio si ricongiunsero.
L'imperatore li ricevette
E li colmava di grandi onori.
Ma il figlio volle restare monaco
E consacrarsi a santi scopi.
Figlio del Buddha, egli fu chiamato
"Tratto dalle acque" e in religione
"Porta misteri". Era Chen Xuanzang(13).
Quel giorno fu nominato pubblicamente Maestro della Legge. Era monaco sin dall'infanzia, aveva mangiato di magro e osservato i comandamenti dal momento in cui era venuto al mondo. Il nonno materno, Yin Kaishan, era alla corte come comandante in capo di un'intera provincia. Il padre, Chen Guangrui, primo laureato, era stato promosso gran letterato, addetto al Padiglione della Fonte dei Documenti. Xuanzang disprezzava onori e gloria e si dedicava tutto alle pratiche che conducono al nirvana. L'inchiesta rivelò che era di ottima famiglia e di elevata condotta morale. Non c'era un solo sutra fra tante migliaia che non conoscesse alla perfezione, né un inno, né una sola sillaba che avesse a che fare con la religione, che egli non fosse in grado di pronunciare.
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