L'imperatore apprezzò molto la sua rispettosa insistenza e diede ordine alla corte dei banchetti di preparare almeno un grande pranzo di magro per ringraziamento. Ma la pusa rifiutò fermamente anche quello e se ne andò, desiderosa di tornare a rifugiarsi nell'incognito dentro il tempio della divinità locale.
L'imperatore, nell'udienza di mezzogiorno, incaricò Wei Zheng di invitare a corte Xuanzang. Questi, riuniti i suoi monaci, era appena salito sul pulpito per cantare inni e sutra, ma non appena ricevette l'ordine imperiale discese, si aggiustò l'abito e seguì Wei Zheng.
"Vi ho molto incomodato chiedendo la vostra collaborazione per questa liturgia e non vi ho ancora dimostrato la mia gratitudine" gli disse Taizong. "Stamane Xiao Yu ha incontrato due monaci disposti a offrirmi una straordinaria veste monacale di broccato e un bastone con nove anelli. Vi ho convocato per darli a voi, perché ne facciate il miglior uso."
Xuanzang si prosternò per ringraziare.
"Poiché non li rifiutate, maestro, posso pregarvi di provarli, per vedere l'effetto che fanno?"
Il reverendo spiegò dunque il kasâya, lo indossò, impugnò il bastone e si mostrò a sua maestà e ai suoi ministri per il loro piacere ed edificazione. Sembrava proprio un vero figlio del Beato Buddha.
Sembra fatta la veste su misura,
Ed il maestro un vero figurino!
Quale splendida luce, e che colori!
Sullo sfondo intessuto in filo d'oro
Si allineano i riflessi delle perle,
Dovunque sono strisce di broccato
Dai ricami più rari disegnate.
Gli otto tesori formano i bottoni,
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