I tre rintocchi di campana; al terzo
Diradano i passanti nelle strade
E subentra il silenzio. Dentro il tempio
Ardon lampade; è il momento propizio
Della meditazione, per nutrire
La tua natura e vincere i demoni.
Rapido è l'avvicendarsi della luce e del buio; giunse presto il momento della grande cerimonia del settimo giorno. Xuanzang rinnovò l'invito all'imperatore per l'offerta dell'incenso.
Taizong fece preparare le vetture e non tardò a recarsi al monastero con il suo seguito. Tutti gli abitanti della città, grandi e piccoli, nobili e umili, si recarono ad ascoltare il sermone. Vi si volle recare anche Guanyin, che disse a Moksa: "Oggi si tiene la grande cerimonia dei sette giorni: mescoliamoci alla folla, per vedere come va la festa, per verificare se la reincarnazione di Cicala d'Oro è dotata di ispirazione benedetta, e per controllare dalla sua predica a quale scuola di pensiero appartiene".
Dunque entrarono nel monastero:
Sono incontri voluti dal destino,
Ritorni della prajña alla sua sede.
Lo spettacolo era certo degno del grande paese, anzi della corte celeste, più imponente del sad-varsa, più bello del Jetavana, il parco di Srâvasti, per nulla inferiore al Supremo Monastero dei Quattro Orienti. Risuonavano nella sala la musica divina e le litanie del Buddha.
La pusa si mise presso il podio dai molti tesori. Riconosceva il volto di Cicala d'Oro dal sapere illuminato. Come dicono i versi:
Dall'alto pulpito Xuanzang,
Mente sgombra da ogni errore,
Attira le anime in pena
E intenditori di alto rango [...].
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