E istruiranno la gente con edificazione.
Chi li verrà a cercare avrà il suo tornaconto:
Ne otterrà il giusto frutto ed il corpo dorato.
Visto il biglietto, l'imperatore ordinò ai monaci: "La cerimonia è sospesa, perché voglio inviare qualcuno a cercare i sutra del Grande Veicolo. La riprenderemo al suo ritorno, con sincera devozione."
Tutti i mandarini approvarono e l'imperatore chiese seduta stante: "Chi accetta di andare al Paradiso dell'Ovest per sollecitare dal Buddha queste scritture?"
Subito si fece avanti il maestro della legge, si prosternò e disse: "L'umile monaco che sono è senza talenti, ma è pronto a sopportare le fatiche di una bestia da soma pur di riportare a vostra maestà le scritture autentiche, e consentirle così di consolidare per sempre il suo impero."
Soddisfatto, Taizong sollevò il monaco con le sue stesse mani imperiali, dicendogli: "Maestro, se siete davvero disposto a testimoniarmi una tale lealtà, attraversando fiumi e montagne senza timore dell'enorme distanza, io voglio salutarvi come fratello."
Xuanzang tornò a prosternarsi.
Da sovrano di parola, Taizong si recò davanti alla statua del Buddha e salutò quattro volte Xuanzang come "caro fratello e santo monaco".
Xuanzang era tanto commosso che non sapeva come esprimere la gratitudine: "Quali virtù, quali capacità dovrebbe avere il vostro umile servitore per meritare tali segni di favore da vostra maestà? Dovrò impegnarmi senza risparmio a raggiungere il Paradiso dell'Ovest. Se non dovessi ottenere le vere scritture, meglio morire piuttosto che ritornare a mani vuote, meglio sprofondare all'Inferno." E lo giurò bruciando incenso davanti alla statua del Buddha.
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