La Via lattea è un'ombra impalpabile,
La luna netta senza un gran di polvere.
Gridano da lontano oche selvatiche,
In cucina rumori familiari.
Posan gli uccelli sugli alberi spogli.
I monaci discutono seduti
Comodamente su stuoie di giunco;
In sanscrito si senton cicalare
Fin verso mezzanotte.
Alla luce delle lampade i monaci conversavano della dottrina del Buddha e della decisione di andarne a cercare le scritture fino al Paradiso dell'Ovest. Chi parlava degli immensi corsi d'acqua da attraversare e delle montagne da scalare, chi di tigri e pantere che infestavano la strada. Chi pensava che le maggiori difficoltà sarebbero venute da picchi e scarpate, chi da esseri malefici e diavoli perversi.
Tripitaka taceva; ogni tanto scuoteva il capo e additava il proprio cuore. I monaci giunsero le mani per chiedergli che cosa voleva significare: "Maestro, perché scuotete il capo e additate il vostro cuore?"
"I diavoli sono prodotti dal nostro spirito, nascono e muoiono con lui. Il vostro discepolo ha fatto un solenne giuramento davanti al Buddha; in realtà compiere la mia missione dipende solo da me. A ogni costo devo giungere nel Paradiso dell'Ovest, vedere il Buddha e avere i sutra. Allora la nostra ruota della legge girerà, e l'augusto territorio del nostro sacro sovrano sarà prospero."
I monaci non lesinavano espressioni di ammirazione: "Che lealtà! Che coraggio!" E gli offrirono un comodo letto augurandogli buon riposo.
All'alba, quando il suono delle bacchette di bambù annunciò la quinta veglia, i monaci si alzarono per riscaldare l'acqua del tè e preparare la colazione. Xuanzang indossò il suo kasâya, salì alla sala principale e pregò davanti all'immagine del Buddha: "Il tuo discepolo è partito in cerca delle scritture, ma la vista offuscata e limitata dei suoi occhi carnali ignora la vera forma del Buddha vivente. Faccio voto di bruciare incenso in ogni monastero che incontrerò sul mio cammino, di pregare tutti i buddha che incontrerò, di nettare la soglia di tutti gli stupa. Ma voglia il Buddha dimostrarmi la sua compassione, rivelandomi al più presto il suo corpo dorato alto sedici piedi e donandomi i sutra autentici, perché si diffondano e vengano conservati nella terra dell'Est."
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