Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 256
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Poi fece colazione nella cella del superiore; e i suoi compagni sellarono i cavalli e sollecitarono la partenza.
     Sulla porta del monastero Tripitaka si congedò dai monaci; essi erano tanto dispiaciuti di vederlo partire che lo accompagnarono per dieci li e se ne ritornarono trattenendo a stento le lacrime.
     Tripitaka proseguiva la strada verso l'Ovest. Era la fine d'autunno:

     Gli alberi del villaggio sono spogli,
     Sparse dell'acero le foglie rosse,
     Rari i passanti sotto piogge e nebbie,
     Fioriscon crisantemi malinconici.
     Non ti stupir se cade un po' di neve.
     Vola lontano un'anitra isolata,
     Dall'orizzonte vengono le nubi,
     Migran le rondini. Le oche selvatiche
     Lanciano stridi rochi e laceranti.

     Con qualche giorno di cammino, il maestro e i suoi compagni raggiunsero Gongzhou, dove mandarini e funzionari li accolsero e li accompagnarono in città. Ne ripartirono il mattino dopo.

     Dedicando solo il tempo indispensabile al cibo e al sonno, due o tre giorni dopo raggiunsero Hezhou, città di frontiera al confine dell'impero dei Tang. Il comandante della guarnigione e i monaci locali, buddisti e taoisti, vennero a presentare i loro rispetti al maestro della legge, fratello imperiale, inviato al Buddha in missione ufficiale.
     Si riposarono al Monastero della Sorgente di Felicità. Quando ebbero consumato il pasto di magro, Tripitaka raccomandò ai suoi compagni di dare al cavallo una razione abbondante in vista della partenza all'alba. Quando i galli cantarono, bevuto il tè, si misero in cammino e oltrepassarono la frontiera.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]