In questa situazione senza uscita, a un tratto, le bestie velenose fuggirono, le creature malefiche volarono via, le tigri voltarono la schiena e i serpenti strisciarono a nascondersi. Tripitaka alzò la testa e vide un uomo armato di un tridente d'acciaio, con arco e frecce legate alla cintura. Era un pezzo d'uomo che sbucava dal fianco della montagna:
Berretto di leopardo maculato,
La tunica tessuta in lana e seta,
Alla vita un fermaglio col leone,
Ai piedi calzature di capriolo.
Occhi dalle pupille spiritate,
Arruffata e selvatica la barba.
Ha un turcasso di frecce avvelenate
E un tridente d'acciaio di gran pregio.
Fuggono gli animali a perdifiato,
I fagiani atterriti si dileguano,
Nell'udire la sua voce sonora.
Quando Tripitaka lo vide avvicinarsi, si inginocchiò sul bordo della strada, giunse le mani e gridò: "Mahârâja, aiuto, aiuto!"
Il pezzo d'uomo si avvicinò al monaco fuori di sé, posò il tridente, lo fece alzare da terra e gli disse: "Rassicuratevi, reverendo. Non sono mica un brigante, ma solo un cacciatore. Mi chiamano Grande Protettore Pacificatore della Montagna, ma il mio nome è Liu Boqin. Mi imbatto in voi mentre ero in cerca di cacciagione. Mi dispiace di avervi spaventato."
"Io sono un monaco inviato dall'imperatore al Paradiso dell'Ovest per pregare il Buddha e cercare le scritture. Mi trovavo circondato da serpenti e da bestie feroci che, quando vi hanno visto arrivare, sono scappate: mi avete salvato la vita, non so come ringraziarvi."
"Le bestie hanno paura di me, perché vivo abbattendole e catturandole; da queste parti non ci sono molte altre risorse. Visto che venite dalla corte dei Tang, siamo compatrioti. Questo territorio è ancora soggetto ai Tang; viviamo sulle terre del medesimo sovrano. Non abbiate paura, e venite con me. Anche il vostro cavallo potrà riposare nella mia capanna, e domattina vi riaccompagnerò sulla buona strada."
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