Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Guarda là, Consapevole del Vuoto: che posto può essere?"
     "Se non è un tempio, dev'essere un monastero. Affrettiamo il passo e raggiungiamolo, per chiedere rifugio per la notte."
     Tripitaka approvò e spronò il suo cavallo-drago, che si slanciò avanti.
     Se poi non sapete, in fin dei conti, in quale posto si stavano dirigendo, ascoltate il prossimo capitolo.

     CAPITOLO 16
     LA VESTE CONTESA

     IN CUI IL KASÂYA, CONCUPITO DAI MONACI DEL MONASTERO DI GUANYIN, È RUBATO DAL MOSTRO DEL MONTE DEL VENTO NERO.


     Il maestro, che spronava il cavallo, e il discepolo giunsero davanti al portale e constatarono che si trattava proprio di un grande monastero. Ecco qua:

     File e file di padiglioni,
     Gallerie in ogni direzione,
     Un baldacchino colorato
     Sopra l'ingresso della Sala
     Delle Cinque Felicità.

     Si allineano pini e bambù,
     Profuma il bosco di ginepri.
     Pini e bambù allineati:
     Pura bellezza senza età.
     Bosco fragrante di ginepri:
     Aspetto e modi civettuoli.
     Vedi la torre del tamburo,
     Come s'innalza la pagoda!
     I monaci van meditando,
     Intorno cantano gli uccelli.
     Non v'è quiete senza purezza,
     Né il vuoto giunge ad efficacia
     Senza la Via.

     Lo ricordano i versi:

     Un luogo verde e vasto
     Come il gran Jetavana.
     Nei più bei posticini
     Trovi annidati i monaci!

     Il reverendo smontò dalla sua cavalcatura, mentre il Novizio posava il suo carico. Mentre si avviavano al portale, ne uscì un monaco. Che aspetto aveva? Eccolo qui:

     Il copricapo agganciato a sinistra,
     Drappeggiato di veste immacolata,
     Con grandi anelli di bronzo alle orecchie.
     Serra la vita cintura di seta,


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