L'uno Ammiraglio, l'altro Grande Santo:
Gente che è stata in Cielo, in vita sua!
Benché l'uno per scarsa correttezza
Sia divenuto un mostro, mentre l'altro
Superate le prove è divenuto
Il compagno del monaco cinese.
Graffia il rastrello come unghie di drago,
Sfonda ogni cosa la sbarra di ferro.
L'uno grida: "Tu rompi un matrimonio:
Peggio che un parricidio!" L'altro replica:
"Metto fine a uno stupro! Ed è un reato
Che per te, a quanto pare, è abituale."
Grida e tumulto. I colpi vanno e vengono.
Il duello continua fino all'alba,
Quando il mostro si sente le ossa rotte.
Si batterono dalla seconda veglia fino al primo albeggiare. Poi il mostro non ne poté più, ritornò a trasformarsi in vento di uragano per poter riguadagnare la grotta e ci si chiuse dentro.
Sulla porta Scimmiotto notò una targa con l'iscrizione:
GROTTA DELLA PASSERELLA DELLE NUVOLE
Vedendo che il mostro non ricompariva e che ormai era sorto il sole, il Novizio si disse: "Il maestro sarà impaziente: converrà che ritorni un momento da lui. Tanto questa creatura non mi può sfuggire."
Perciò ritornò alla casa del vecchio Gao.
Tripitaka aveva passato tutta la notte conversando con gli anziani del presente e del passato. Si stava appunto domandando che ne fosse stato di Scimmiotto, quando lo vide ritto nella corte. Il Novizio fece sparire la sbarra di ferro, si rassettò ed entrò nella sala gridando: "Maestro, eccomi qua!"
Presi alla sprovvista, gli anziani si inchinarono premurosamente, ringraziando senza saper di che: "Quanta pena dovete esservi dato!"
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