"Consapevole del Vuoto" chiese Tripitaka, "dov'è questo mostro? L'avrai ben catturato, visto che ci hai impiegato tutta la notte."
"Maestro, quella creatura non è un mostro qualsiasi, né una qualche strana bestia di montagna. È l'ammiraglio in capo dei Canneti Celesti, anche se ha una strana testa di cinghiale, dovuta a qualche incidente di percorso durante la reincarnazione. Ma non ha dimenticato la sua natura spirituale, e dice di chiamarsi Porcellino Setole Rade solo per l'aspetto che ha preso per sbaglio. Quando ho impugnato il mio randello, nella baracca in fondo al cortile, si è trasformato in uragano ed è fuggito. Ho legnato ben bene l'uragano, e lui si è trasformato in raggi di fuoco, è tornato al suo rifugio e ne è uscito con un rastrello a nove denti. Abbiamo combattuto tutta la notte. All'alba ha gettato la spugna e si è rifugiato nella sua grotta. Avrei potuto provarmi a forzare l'ingresso per decidere lo scontro, ma ho temuto che voi foste in ansia. Perciò ho preferito rientrare un momento a riferire."
Il vecchio signor Gao si fece avanti e si inginocchiò: "Che devo dire, reverendo? Scacciato, lo avete scacciato; ma se ritorna quando sarete partiti, che cosa potremo fare? Scusatemi se insisto a chiedervi di catturarlo. Saremo tranquilli solo quando questa disgrazia sarà estirpata dalla radice. Credetemi, saprò dimostrare la mia riconoscenza. Dividerò con voi in parti uguali i miei beni e le mie proprietà: sono pronto a garantirlo per iscritto, con la testimonianza di amici e parenti. Basta che salviate il buon nome della nostra famiglia, sarchiando l'erbaccia con la sua radice."
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