Il maestro di meditazione, finito di trasmettere il testo, rimise piede sulla nuvola luminosa e si apprestava a risalire al Nido dei Corvi, quando Tripitaka lo trattenne, insistendo per saperne di più sulle tappe successive del viaggio a occidente. Il maestro di meditazione si mise a ridere:
"La strada non è poi tanto difficile:
Fate attenzione a quello che dirò.
Mille profondi fiumi e mille monti
Dovrete attraversar, senza contare
Gli ostacoli frapposti dai demoni.
Sulle rupi celesti, non temete!
Al grande precipizio Gratta Orecchi
Camminate da lato e state attenti
Dove posate i piedi. Giunti al bosco
Del Pino Nero, altre difficoltà:
Delle volpi malefiche vi attendono.
Troverete città piene di spettri
E montagne da mostri popolate.
I giudici son tigri travestite
Con lupi grigi come cancellieri.
I re sono leoni od elefanti,
I leopardi si fingono cocchieri.
Può sembrare un facchino: ma è un cinghiale.
Un po' più avanti sulla vostra strada
Troverete uno spirito dell'acque.
Una scimmia di pietra molto antica
Covava la sua collera repressa.
Chiedete a lei, che certo vi è ben nota:
Lei conosce la strada d'Occidente."
Scimmiotto rise sarcastico ed esclamò: "Andiamocene via, non perdiamo tempo con quello lì. Dice che basta chiedere a me."
Tripitaka non capiva. Il maestro di meditazione si trasformò in raggio d'oro e dardeggiò in cima al Nido dei Corvi, mentre il monaco, rivolto verso l'alto, pregava e ringraziava.
Scimmiotto, incollerito, tirava randellate al ginepro, ma riuscì soltanto a provocare l'apparizione di migliaia di fiori di loto, protetti da molti strati di nuvolette di buon augurio. Aveva la forza di sollevare i mari e di invertire il corso dei fiumi, ma a questo semplice nido non riuscì a recare alcun danno.
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