Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Non se ne intende proprio, questo vecchio!" replicò Scimmiotto ridendo. "Non bisogna fidarsi delle apparenze: 'bello da vedere' non è 'buono da mangiare'! Pensa per esempio quanti muscoli ha sotto la pelle un piccoletto ben piantato come me."
     "Immagino volentieri che tu disponga di qualche capacità."
     "Be', senza vantarmi, mi difendo bene."
     "Dove vive la tua famiglia? Perché hai preso la tonsura?"
     "Abitavo nella Grotta del Sipario Torrenziale del Monte di Fiori e Frutti, nel paese di Aolai. Ho imparato a fare il mostro fin da piccolo, con il nome di Consapevole del Vuoto. Grazie ai miei talenti, sono diventato Grande Santo Uguale al Cielo. Dal momento che l'Imperatore di Giada non mi aveva dato una sistemazione come si deve, ho provocato un bel parapiglia nel palazzo celeste, e ciò mi ha procurato noie. Le ho superate e mi sono accostato alla porta del Buddha, per ottenere il giusto frutto. Se vado nel Paradiso dell'Ovest a pregare il Buddha, proteggendo il mio maestro inviato dalla corte dei Tang, perché dovrei aver paura che le montagne siano alte, le strade pericolose e i fiumi larghi? Ma il tuo vecchio Scimmiotto è capace di atterrare mostri, soggiogare diavoli, sottomettere tigri e catturare draghi. Me ne intendo tanto di saltare in cielo, quanto di scendere in fondo al pozzo. Se per caso in casa tua ci si sente (tegole che volano, pentole che parlano, porte che sbattono senza corrente d'aria) dillo a me, che ti sistemo tutto."

     A questo discorso il vecchio fece una risata: "Hai una bella parlantina, per essere un monaco mendicante."


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