Sventure ne incontrava dalla nascita:
Accedere al nirvana non è comodo.
Giunto con il monaco rapito all'ingresso della grotta, il mostro disse al portinaio: "Annuncia al grande re che la tigre d'avanguardia ha preso un monaco, e attende i suoi ordini."
Furono subito introdotti. Il mostro, con le sciabole di bronzo alla cintura, si inginocchiò ed esibì Tripitaka: "Grande re, il vostro indegno ufficiale, mentre eseguiva l'ordine di pattugliare la montagna, si è imbattuto in questo monaco che è il maestro della legge Tripitaka, fratello dell'imperatore dei Tang nell'Est, mandato a cercare scritture nell'Ovest. L'ho catturato e ve lo offro, sperando che allieti il vostro pranzo."
Il padrone della grotta fu molto sorpreso: "Ho sentito dire che questo Tripitaka è un monaco divino e ha un discepolo di nome Scimmiotto, dotato di vasti poteri magici e di un'intelligenza non comune. Come sei riuscito a catturarlo?"
"I discepoli sono due: uno mi è venuto addosso con un rastrello a nove denti; ha una larga bocca e lunghe orecchie. L'altro impiega una sbarra di ferro cerchiata d'oro; ha occhi di fuoco e pupille d'oro. Stavano per raggiungermi, quando ho usato lo stratagemma della cicala che abbandona la crisalide. Così sono riuscito a sfuggire e a catturare il monaco che vi offro, con i miei rispetti, per il prossimo banchetto."
"Non lo mangeremo subito."
"Rifiutare un dono di cibo è un comportamento da brocco villano, grande re."
"Ma ci hai pensato bene? Non ho certo niente in contrario a mangiarlo, ma c'è il rischio che i due discepoli vengano a far cagnara alla nostra porta; potrebbero farcelo andare di traverso. Per ora conviene legarlo controvento a un palo nel cortile posteriore, e lasciarlo là per quattro o cinque giorni. Se nessuno lo verrà a reclamare, lo potremo ripulire a comodo nostro, e valuteremo se convenga lessarlo, oppure cuocerlo a vapore, o saltarlo in padella, o magari friggerlo con la pastella. E nessuno ci impedirà di assaporarlo e di digerirlo con comodo."
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