Rastrello a nove denti contro mazza malefica,
I due si contrappongono in epico duello.
Fu l'uno l'ammiraglio dei Canneti Celesti,
L'altro, da generale, cortine arrotolava.
Essi, che in altri tempi si incontrarono a corte,
Si abbandonano adesso a lotta forsennata.
Al rastrello che affonda i suoi artigli di drago
La mazza contrappone la forza d'elefante.
Senza tregua si attaccano con ogni loro forza,
L'uno coi graffi e l'altro con i colpi robusti.
Sopra le Sabbie Mobili regna uno incontrastato,
L'altro si è assunto il compito di difender la fede.
Sostennero venti assalti senza giungere a una conclusione. Intanto Scimmiotto assicurava la protezione di Tripitaka, che aveva portato in luogo sicuro con cavallo e bagagli. Ma a vedere i due in battaglia, digrignava i denti e stringeva i pugni. Alla fine non ne poté più e tirò fuori la sua sbarra, con l'intenzione di partecipare alla mischia: "Maestro, restatevene qui seduto, tranquillo e senza paura; io avrei bisogno di sgranchirmi un pochino giocando con i ragazzi."
Tripitaka lo supplicò inutilmente di lasciar perdere; lui lanciò un sibilo e si precipitò sulla scena del combattimento nel momento più appassionante, mentre i due si impegnavano corpo a corpo. Scimmiotto roteò la sbarra e la calò sul cranio del mostro, che ebbe appena il tempo di rendersene conto e di disimpegnarsi a precipizio: scivolò nel fiume e scomparve sotto le acque. Porcellino schiumava dalla rabbia: "Stronzo, perché ti immischi? Cominciava appunto a indebolirsi e ad ansimare nel parare i miei colpi. In tre o quattro riprese lo avrei catturato. Ma quando ha visto il tuo brutto muso, non ha potuto far altro che scappare. E adesso come facciamo?"
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