Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 432
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Il suo nome è la Mazza Spaccadiavoli,
     Un'arma fabbricata per la corte.
     Quando fui nominato generale
     Mi fu affidata dall'imperatore.
     Si allunga o si raccorcia su richiesta,
     Posso farla più grossa o assottigliarla.
     Proteggeva il sovrano nei banchetti
     E vedeva inchinarsi gli immortali
     Davanti alle cortine arrotolate.
     Questa è un'arma divina, misteriosa,
     Non è oggetto da semplici mortali.
     Da quando mi cacciarono dal Cielo
     Sempre mi ha accompagnato fino ad oggi.
     Senza vantarmi posso ribadire
     Che nessun'arma è degna di affrontarla.
     Altro che quel tuo misero rastrello,
     Buono soltanto per raspare l'erba!"

     Porcellino si mise a ridere: "Brutta bestia, vedo che hai bisogno di una lezione. Lascia stare l'erba: quando l'avrò data a te, una raspatina, non saprai nemmeno dove spalmarti la pomata e schizzerai sangue da nove buchi. Se non ci lascerai la buccia, perlomeno resterai storto per il resto dei tuoi giorni."

     Vennero alle mani, e ancora una volta la lotta si spostò dal fondo alla superficie. Fu un duello ancor più duro del precedente. Ecco qua:

     Rotea la mazza, s'abbatte il rastrello:
     Non parole, ma fatti corpo a corpo.
     Non si vedono vinto e vincitore,
     Ma solo acque in tumulto per i colpi.
     L'uno brucia per l'ira, freme l'altro
     Di amor proprio ferito. Le prodezze
     Di rastrello e di mazza si moltiplicano.
     Sbuffano e penan nell'acqua sconvolta.
     Quello con il rastrello vuol portare
     Il nemico alla riva; mentre l'altro
     Tende prudente a rimanere sotto.
     Dentro l'acqua il tumulto è insostenibile,
     Dèi e diavoli corrono a nascondersi.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]