No, non son gente qualsiasi; son speciali e assai eleganti,
Introdotti negli arcani: Vento Puro e Chiar di Luna.
I due ragazzi corsero loro incontro curvando la schiena e si inchinarono profondamente a Tripitaka, dicendo: "Reverendo maestro, vi preghiamo di scusarci. Vogliate accomodarvi all'interno."
Lietamente sorpreso dall'accoglienza, Tripitaka li seguì nella sala grande, guardandosi intorno. Era una vasta sala a cinque campate, orientata a sud, con le pareti completamente ricoperte di pannelli scolpiti, pieni in basso e traforati in alto. I ragazzi ne aprirono parecchi e pregarono il monaco cinese di entrare. Al centro erano appesi i due grandi caratteri Cielo e Terra, ricamati in cinque colori. Su un tavolino da incenso in lacca rossa riccamente decorato era posato un brucia profumi a forma di vasetto, e accanto incenso della qualità più fine.
Il monaco cinese si avvicinò, prese con la mano sinistra alcune bacchette d'incenso e le mise nel brucia profumi; poi si prosternò tre volte. Si rivolse quindi ai giovani immortali: "Il vostro tempio delle Cinque Fattorie è certo un grande centro di spiritualità nell'Ovest. Ma come mai non offrite culto ai tre puri, ai sovrani dei quattro orienti, alle divinità che governano il cielo, ma vi limitate a bruciare l'incenso ai due caratteri del Cielo e della Terra?"
"Non vi possiamo nascondere, maestro" rispose sorridendo uno dei due ragazzi, "che, anche di questi caratteri, solo il primo merita il nostro omaggio. Il secondo non dovrebbe nemmeno annusare il profumo del nostro incenso, benché il nostro maestro lo abbia messo lì per adularne l'amor proprio."
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