Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 477
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     "E questi che cosa sono? Il vecchio Scimmiotto non sbaglia mai il colpo. Per frutti così rari, non possiamo dimenticare Sabbioso: dagli una voce."
     Porcellino lo chiamò facendo gran segni: "Consapevole della Purezza, da questa parte!"
     Sabbioso posò i bagagli e corse in cucina a chiedere: "Che cosa c'è, fratelli?"
     "Guarda qua" rispose Scimmiotto, aprendo la piega della sua tunica. "Hai un'idea di che cosa siano?"
     "Si capisce, sono frutti di ginseng" disse Sabbioso.
     "Ma allora tu conosci già questa roba. Dove li hai mangiati?"
     "Non li ho mai mangiati; ma quand'ero generale delle Cortine Arrotolate, e scortavo il carro di fenice dell'Imperatore di Giada alla Festa della Pesche di Immortalità, mi è capitato di vedere degli immortali d'oltremare che portavano questa roba in omaggio. Vedere, ho visto; ma senza mai assaggiare. Fratello, ne fai assaggiare un po' anche a me?"

     "È fuori discussione; ne ho preso apposta uno per ciascuno di noi."
     Così ciascuno ebbe il suo frutto da mangiare. Ma Porcellino aveva una bocca molto capace, e il ventre ancora di più. Fin da quando aveva colto la conversazione fra i due ragazzi, si era sentito come se vermi voraci gli brulicassero nello stomaco. Come vide i frutti, si buttò avanti a bocca spalancata e ne inghiotti uno tutto intero: cadde nel suo ventre con un tonfo, come un sasso nel pozzo. Poi incominciò a stralunare gli occhi con aria mortificata e chiese a Scimmiotto e a Sabbioso: "Voialtri che cosa avete lì da mangiare?"
     "Ginseng" disse Sabbioso.
     "Che sapore ha?"


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]