"Comunque rassicùrati" aggiunse la stella della Longevità, "e non angosciarti. Il rango del grande immortale è superiore al nostro, ma ci conosce. Non ci vediamo da molto tempo, ma per aiutarti gli faremo visita e riferiremo i tuoi problemi al monaco cinese, perché non reciti quell'incantesimo. Conta pure di disporre di tutti i giorni che servono: lui aspetterà che tu ritorni con il rimedio adatto. Sino ad allora, non ci muoveremo di là."
"Non so come ringraziarvi" rispose Scimmiotto. "Dunque potreste senz'altro mettervi in cammino. Anch'io parto subito." E si congedò.
Le tre stelle salirono su di un'augusta luce e si diressero al Tempio delle Cinque Fattorie. La gente nella corte sentì gridare le gru nel vasto cielo: era l'annuncio che i tre vecchi del buon augurio si avvicinavano. Si vedevano
Dardi di luce attraversar lo spazio,
Rari profumi spiravan nel vento:
Fra brandelli di brume colorate,
Su alti trofei di nuvole si avanzano [...]
A questo spettacolo, un giovane immortale corse trafelato ad annunciare: "Maestro, arrivano le tre stelle del mare!"
Il grande immortale stava conversando con Tripitaka e i suoi discepoli. A questo annuncio, scese la scala incontro ai visitatori.
Quando Porcellino vide la stella della Longevità, con il suo gran testone completamente calvo, l'afferrò per un braccio e disse ridendo: "Non hai perso nulla della tua ciccia, vecchio mio. È un pezzo che non ci vediamo. E sfidi sempre le tempeste: non porti nemmeno il berretto in capo."
Le mise in testa il proprio berretto da monaco e glielo calcò ben bene, scoppiando a ridere: "Quanto ti dona! È il caso di dirlo: se gli aggiungi il berretto, arriva la Ricchezza."
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