Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Sugo di giada cola nei ruscelli.
     I frutti che maturano sugli alberi
     Mille anni di vita ti promettono.

     Scimmiotto vi discese, ma aveva perduto lo stato d'animo adatto a godere del paesaggio. A un tratto udì gridi di gru nere e sentì alitare una brezza profumata: un essere divino doveva trovarsi nei dintorni.

     [...] Porta il nome di sovrano supremo
     Dell'Est, fra gli immortali delle brume
     E nebbie occupa il posto più importante,
     In rapporti amichevoli col Buddha.

     Scimmiotto gli andò incontro timidamente: "Signore, levo le mani per onorarvi."
     Il sovrano supremo gli rese premurosamente il saluto: "Scusate, grande santo, se non vi sono venuto incontro. Entrate a prendere il tè nella mia umile dimora."
     Prese per mano Scimmiotto e lo fece entrare nel suo sontuoso palazzo di immortale: piscine di diaspro, padiglioni di pietre preziose. Quando si sedettero per prendere il tè, da un paravento di giada sbucò fuori un ragazzo. Com'era vestito?


     Avvolto in una tunica dai riflessi cangianti,
     Con la vita serrata in cintura di seta,
     Sandali da scalare picchi divini ai piedi
     Ed in capo un berretto da grande cerimonia.
     Uscito dal suo guscio per ascendere al vero,
     Realizzati i suoi meriti, viveva a piacer suo,
     Penetrando il segreto dello sperma e del soffio.
     Si teneva lontano da vanità e menzogna.
     Godeva eterna vita rifuggendo ogni fama:
     Su di lui non aveva il tempo alcuna presa.
     In tre occasioni in cielo aveva di nascosto
     Rubato ed assaggiato delle pesche immortali.
     Il ragazzo che allora sbucò dal paravento
     Altri non era che l'illustre Dongfang Shuo.


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