Nell'isola regnante sopra il mare
Pieno d'inesauribili tesori,
S'insegna come le trasformazioni
A migliaia provengono da un solo
Articolo di fede: il giusto frutto
Di quattro sante verità ti libera.
Conserva il suo profumo la foresta
Di giovinezza, i frutti la dolcezza
Ed i fiori risplendono scarlatti.
La pusa si accorse dell'arrivo di Scimmiotto e gli mandò incontro il gran dio protettore della montagna, che uscì dal boschetto e gridò: "Dove vai, Consapevole del Vuoto?"
"Orso scarruffato!" tuonò Scimmiotto. "Come ti permetti di darmi del 'tu'? Se il vecchio Scimmiotto non ti avesse risparmiato, a questo punto non saresti altro che un fantasma sul Monte del Vento Nero. Ora che hai messo su casa sulla montagna santa, vivi con la pusa e ne prendi lezioni, non ti degni più di darmi del 'voi'?"
In effetti, se l'orso nero aveva conseguito il giusto frutto e acquisito il titolo di 'gran dio' come protettore del Potalaka, un po' lo doveva anche a Scimmiotto. Non seppe far altro che rispondere sorridendo: "Grande santo, dicono gli antichi: il vero gentiluomo sa dimenticare i torti. Perché ritornarci sopra? La pusa mi manda a ricevervi."
Scimmiotto si diede l'aria più decente e rispettosa che poté, nel seguire il gran dio dentro il boschetto dei bambù porporini per presentare i suoi omaggi a Guanyin.
"Consapevole del Vuoto" chiese lei, "a che punto è il monaco cinese?"
"È sul Monte della Longevità, nel continente dell'Ovest."
"Su quel monte c'è il Tempio delle Cinque Fattorie. Hai incontrato il grande immortale Primordiale Soggiogato?"
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