"Perché non sei venuto subito da me, invece di perder tempo nelle isole?"
Il rimprovero diede a Scimmiotto un bel sollievo: "Meno male! Dunque a venir qui non ho perso tempo." E riprese a supplicarla.
"La rugiada del mio vaso immacolato è un prodotto di prima qualità, per curare piante magiche."
"L'avete già messa alla prova?"
"Si capisce. Una volta facemmo una scommessa con Laozi. Lui strappò un ramo del mio salice e lo calcinò nel forno del cinabro. Io me lo ripresi e lo misi nel vaso. Dopo un giorno e una notte, ritornò verde e bello come prima."
"È una fortuna!" esclamò Scimmiotto ridendo. "Un ricostituente che può curare una pianta ridotta in cenere, non avrà certo difficoltà a rimetterne in sesto un'altra che è semplicemente sradicata. Quindi è tutto a posto."
"Tenete d'occhio il boschetto, torno subito" raccomandò Guanyin ai suoi. Prese il suo vaso immacolato e il suo pappagallino bianco, che tubava pian piano, e partì seguita da Scimmiotto. Lo dicono i versi:
La veneranda immagine dorata
Della Compassionevole, che visse
Accanto al Buddha prima di incarnarsi
Nel corpo attuale per purificare
L'onda dei desideri. Dalla dolce
Rugiada vien lavato da ogni polvere
Il cuore e vien restituito a vita
Immortale il santo albero.
Il grande immortale intratteneva in conversazione i tre santi vegliardi, quando si vide Scimmiotto scendere da una nuvola gridando: "Arriva la pusa, venite ad accoglierla!"
Le tre stelle e il Maestro del Primordiale Soggiogato si precipitarono fuori dalla sala, seguiti da Tripitaka e dai suoi discepoli. Guanyin fermò la sua nuvola e salutò per primo il grande immortale, poi le tre stelle. Quando si fu accomodata e furono scambiati nuovi saluti, Scimmiotto condusse a renderle omaggio Tripitaka, Porcellino e Sabbioso. Poi fu la volta degli immortali del tempio.
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