Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Nelle montagne di cui parliamo viveva una diavolessa, la cui attenzione fu attratta dai movimenti di Scimmiotto. Venne a dare un'occhiata, fendendo le nubi spinta da un vento d'oltretomba, e quando vide Tripitaka che si era seduto a terra per riposare si rallegrò: "Che bella fortuna, che meraviglia! Si parla da un pezzo di questo monaco cinese che deve cercare il Grande Veicolo, e che sarebbe poi la reincarnazione di Cicala d'Oro. La sua carne è stata sapientemente coltivata attraverso dieci successive generazioni: basterà mangiarne un pezzetto per godere di longevità senza fine. Finalmente è giunto il momento tanto atteso."
     La diavolessa voleva farsi avanti per impadronirsi di lui senza complimenti, ma vide che due guerrieri lo proteggevano a destra e a sinistra, e sostò chiedendosi chi fossero quei grandi capi. Per quanto fossero decaduti, Porcellino era stato Ammiraglio dei Canneti Celesti, e Sabbioso Generale delle Cortine Arrotolate; essi conservavano una traccia del loro prestigio di altri tempi e ciò induceva la diavolessa alla prudenza: "Sarà più sicuro giocare d'astuzia."

     Ci sapeva fare, la diavolessa. Diresse a breve distanza il suo vento malefico e con una scossa si trasformò in una fanciulla in fiore, dal volto di luna. Non si finirebbe mai di descrivere com'era pura la linea dei suoi sopraccigli e com'erano vivi i suoi occhi, bianchi i suoi denti, rosse le sue labbra. Tenendo nella mano sinistra un vaso di ceramica azzurra e in quella destra uno di porcellana verde-grigia, camminò verso il monaco cinese come se percorresse la strada venendo da ovest.


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