Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 533
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     "Ma era un mostro!"
     "Questa maledetta scimmia vede mostri dappertutto. La verità è che non hai alcuna inclinazione al bene, sei portato solo alla malvagità. Vattene!"
     "Mi ordinate di nuovo di andarmene e lo farò, se è questo che volete. Ma c'è qualcosa che non va."
     "Che cosa non va?"
     "Maestro" intervenne Porcellino, "vuol dividere i bagagli. Vi ha accompagnato per tanto tempo e non vuole ritornarsene a mani vuote. Dategli qualche vecchia tunica, un cappello sfondato."
     "Gli spacco i denti, a questo cretino!" esplose Scimmiotto, irritato dalle insinuazioni. "Ho sempre osservato il voto di povertà, non sono mai stato avido né invidioso. Figuriamoci se penso ai bagagli!"
     "Visto che non sei avido né invidioso" replicò il monaco cinese, "che cosa aspetti a levarti dai piedi?"

     "Vedete" spiegò Scimmiotto, "cinquecento anni fa vivevo da gran signore, nella Grotta del Sipario Torrenziale del Monte di Fiori e Frutti: avevo sottomesso i diavoli di settantadue caverne e disponevo di un esercito di quarantasettemila mostri. Portavo in testa una corona d'oro, addosso una veste color ocra, alla vita una cintura di giada di Lantian, ai piedi calzature da calpestare le nuvole e in mano la mia sbarra cerchiata d'oro, come uno scettro. Ero qualcuno. Dopo che il nirvana mi ha condotto fuori dal peccato e ho avuto la tonsura e ho imboccato la giusta via, accompagnandovi come discepolo, la mia testa è stata serrata in questo cerchio d'oro. Non posso ritornare fra i miei in questo stato. Maestro, se non volete più saperne di me, recitate, vi prego, un incantesimo che mi consenta di levarlo. Ve lo restituirò, perché possiate metterlo in testa a qualcun altro. Non vi chiedo altro. Dopo tutto ho vissuto con voi per un bel po', credo che dovreste farmi questo piccolo favore."


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]