Il bestione si fece avanti brandendo il suo rastrello e gridò: "Aprite! Aprite!"
Il mostriciattolo portinaio aprì uno spiraglio, diede un'occhiata e corse a riferire: "Grande re, eccoli che arrivano!"
"Chi arriva?"
"Davanti alla grotta c'è un bonzo dal lungo grugno e dalle grandi orecchie, accompagnato da un altro con la faccia tetra. Vogliono entrare."
"Sono Porcellino e Sabbioso che vengono a cercare il loro maestro" disse allegro il mostro. "Che bravi, ci hanno trovato in fretta! Ma se hanno la faccia patibolare, sarà meglio non prenderli alla leggera. Portatemi l'armatura."
Una volta armato, uscì impugnando la sciabola.
Porcellino e Sabbioso, davanti alla porta, ne videro uscire questo mostro dall'aspetto feroce. Come si presentava?
Faccia blu e pelo rosso, inscatolato
Nell'armatura d'oro, che è commessa
Da cinghie ornate di conchiglie, in vita
La cintura di seta. Ulula il vento
Se sta sul monte; le onde si sollevano
Se va sul mare. Le sue grandi mani
Rudi e solcate da gran vene azzurre
Stringon la scimitarra. Ed il suo nome,
Famoso nei dintorni, è Veste Gialla.
L'orco Veste Gialla chiese: "Da dove venite, bonzi che osate far baccano alla mia porta?"
"Figliolo" rispose Porcellino, "ecco qui il tuo nonnetto, inviato dalla corte dei Tang al Paradiso dell'Ovest. Il mio maestro Tripitaka è fratello dell'imperatore. Se è in casa tua, fallo uscire prima che sia troppo tardi: mi risparmierai la fatica di farmi strada a colpi di rastrello."
"Certo che abbiamo in casa un monaco cinese" rispose sorridendo il mostro, "e lo trattiamo con ogni gentilezza. Gli ho appunto fatto preparare delle polpette farcite di carne umana. Venite anche voi ad assaggiarle!"
|