Pur continuando a tremare, il re tese la mano a Tripitaka per farlo rialzare: "Meno male, reverendo, che me lo avevate detto. Se non fossi stato messo sull'avviso, credo proprio che sarei morto di paura."
Il re mise un po' di tempo a riprendersi, ma infine chiese: "Chi dei due reverendi è il miglior distruttore di mostri?"
"Io me ne intendo" fece Porcellino senza riflettere.
"Che titoli avete?"
"Sono l'Ammiraglio dei Canneti Celesti. Sono stato bandito in questo mondo in seguito a un'infrazione, ma poi ho avuto la fortuna di convertirmi alla retta via e di farmi monaco. Da quando abbiamo lasciato le terre dell'Est, io mi sono dimostrato il più abile distruttore di diavoli."
"Se siete un guerriero celeste esiliato sulla terra, sarete esperto anche di trasformazioni."
"Non diciamo esperto, ma qualcosa so fare."
"Provate. Mi piacerebbe vedere un saggio."
"Assegnatemi il tema della trasformazione."
"Per esempio, potreste diventare un gigante."
Porcellino di trasformazioni ne conosceva parecchie, precisamente trentasei. Per far bella figura, fece il gesto adatto, recitò la formula e gridò: "Cresci!"
Con una torsione della schiena si allungò a otto o nove tese di statura, raggiungendo le dimensioni di una di quelle divinità che aprono i cortei dei funerali. I funzionari tremavano, monarca e sudditi erano sbigottiti. Un ufficiale si azzardò a chiedere: "Reverendo, qual'è la statura massima che potete raggiungere?"
Il bestione non poté trattenersi dal rispondere con le sue solite sciocchezze: "Dipende dalla direzione del vento. Questa è una statura che va bene con il vento che soffia dall'est o dall'ovest; ma se soffiasse da sud, correrei il rischio di bucare l'azzurro del cielo."
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