L'orco rinfoderò la sciabola e aiutò la principessa ad alzarsi: "Ti ho aggredita come un bruto e ti ho gravemente offesa. Perdonami."
L'aiutò a riordinare i capelli e la riaccompagnò nelle stanze interne, sorreggendola teneramente e facendole mille carezze. Le chiese infine di sedersi al posto d'onore per ricevere le sue scuse. La principessa, che aveva il temperamento leggero di tutte le donne, a vederlo così riguardoso, ne approfittò subito con totale impudenza e gli domandò: "Signore, in nome del vostro affetto, vi posso chiedere di far legare meno stretto il monaco Sabbioso?"
Il mostro ordinò senz'altro di slegarlo e di limitarsi a tenerlo sotto chiave. Sabbioso pensò: "Lo dicevano gli antichi: fare del bene agli altri è farlo anche a se stessi. Se non l'avessi aiutata, non mi troverei libero dalle corde."
Il mostro fece preparare un banchetto per farsi perdonare la paura cagionata alla principessa. Mangiarono e bevvero in abbondanza, poi il marito si allontanò per indossare abiti da cerimonia e cingere una spada preziosa. Accarezzò la principessa e le disse: "Tesoro, resta qui e bevi finché ti fa piacere, bada alla casa e a far custodire il bonzo. Io voglio approfittare della presenza del monaco cinese per far visita ai miei suoceri."
"Quali suoceri?"
"I tuoi genitori, naturalmente. Sono pur sempre genero del re; perché non dovrei presentare i miei omaggi a mio suocero?"
"Ma non potete andarci!"
"E perché no?"
"Il re mio padre non ha conquistato il regno in guerra, ma l'ha ereditato dai suoi avi. È salito al trono molto giovane e non è mai uscito di città; là non si sono mai veduti dei fusti gagliardi come siete voi. Se vi vede resterà terrorizzato, potrebbe venirgli un colpo. Questi convenevoli in famiglia potrebbero risultare pericolosi."
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