Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 576
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     La sera, dopo che gli ufficiali si furono ritirati, il mostro entrò nella Sala della Pace d'Argento, in cui trovò diciotto belle ragazze scelte apposta per cantare, danzare e scherzare con lui, perché bevesse a suo agio e si divertisse. Occupò il posto d'onore, circondato soltanto da queste bellezze. Figuratevi se non ne approfittò!
     Verso la seconda veglia, pieno di vino fino al colletto, non ne poté più e sentì un bisogno incontenibile di mettersi a suo agio. Saltò in piedi, esplose in una gran risata sgangherata e riprese il suo solito aspetto. Poi aprì le manone grandi come setacci, acchiappò una ragazza che suonava il pi pa e le sgranocchiò la testa, con grande scricchiolar di mascelle. Le altre diciassette bellezze, folli di terrore, corsero da tutte le parti a cercare un angolo buio dove nascondersi. Vedete come fecero:


     Le fanciulle di corte, colpite dal terrore,
     Tremano come ibischi sotto un gran temporale,
     Sembrano le peonie squassate da un gran vento.
     Per salvare la vita lascian cadere flauti,
     Cetre e liuti e calpestano i poveri strumenti
     Per fuggir da ogni parte, senza badare dove.
     Si urtano, si graffiano, si strappano le vesti:
     Che si salvi chi può, ciascuna pensa a sé.

     Ma quel parapiglia nel cuore della notte era completamente silenzioso: nessuna osava aprir bocca per non turbare il sonno di sua maestà. Infine si nascosero tremanti al riparo di un muretto in giardino.
     Il mostro restò nella sala e si rimise seduto al posto d'onore, alternando bicchieri di vino e sorsate di sangue, mordicchiando bocconcini di tenere carni di fanciulla come stuzzichini. Mentre lui si dava buon tempo alla sua maniera, in città si spargeva la notizia che il monaco cinese, in realtà, altro non era che una tigre feroce. Qualcuno finì per parlarne anche nella stalla della locanda, dove il cavallo bianco mangiava il suo fieno davanti alla greppia. Ricorderete che quello non era un vero cavallo, ma il giovane re drago del mare occidentale, cui avevano tagliato le corna e levato le scaglie per punirlo di un'infrazione, e che alla fine era stato trasformato in cavallo per accompagnare Tripitaka.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]