Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 596
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     "Giusto, fratello, è un buon piano. Andiamo!" disse Sabbioso.
     Confortati dalla sicurezza che dava loro la presenza di Scimmiotto, i due se ne andarono con i bambini, mentre Scimmiotto scendeva dalla rupe e si avvicinava alla pagoda. La principessa gli disse: "Sei un monaco senza scrupoli, non hai un'oncia di buona fede. Mi dovevi rendere i bambini in cambio del tuo condiscepolo: io ho fatto la mia parte, ma tu no. E adesso che cosa vuoi?"
     "Non ve la prendete con me" rispose sorridendo Scimmiotto. "Era tempo di far conoscere i bambini ai loro nonni."
     "Non fare l'insolente, monaco. Bada che mio marito non è un tipo comune. Li hai spaventati, quei bambini; bisogna consolarli e rassicurarli."
     "Principessa" ghignò Scimmiotto, "qual'è secondo voi il crimine più grande, per l'uomo nato fra cielo e terra?"

     "Lo so."
     "Che cosa sapete, donna volubile?"
     "Ho ricevuto la mia educazione a palazzo e ricordo la frase dei libri antichi: 'Tremila crimini meritano i cinque castighi, ma nessuno è grave come la mancanza di pietà filiale'."
     "Proprio così:

     "Padre mio che m'avete generato,
     E voi madre che m'avete nutrito;
     Pietà pei genitori
     Che tanto hanno penato...(34)

     "Il poema spiega che la pietà filiale è la fonte della buona condotta, il fondamento del bene. Come avete potuto accoppiarvi con un mostro, dargli il vostro corpo senza pensare a vostro padre e a vostra madre? Se questo non è un crimine contro la pietà filiale, come lo volete chiamare?"
     La principessa arrossì fino ai capelli, non sapeva dove nascondersi per la vergogna. Alla fine disse: "Le vostre parole sono giuste, reverendo: come potrei dimenticare i miei genitori? Il fatto è che il mostro mi ha rapito a tradimento, mi sorveglia continuamente, non permette che mi allontani. Ero lontana da loro e non avevo nessuno per inviare notizie. Avrei voluto uccidermi, ma temevo che i miei genitori mi credessero colpevole di una fuga da casa e che la vicenda non venisse mai chiarita. Ecco perché non mi restava che prolungare la mia fragile esistenza. In verità sono la peggiore peccatrice che ci sia fra cielo e terra." E si mise a piangere come una fontana.


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]