Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Kui, l'astro del lupo e del bosco, è disceso sulla terra" concludeva il rapporto dei precettori.
     "Da quanto tempo manca?" chiese l'Imperatore di Giada.
     "È già mancato a quattro appelli ordinari, che avvengono ogni tre giorni. Quindi oggi è il tredicesimo giorno di assenza."
     "Tredici giorni in cielo sono tredici anni sulla terra" ricordò l'Imperatore di Giada; e diede ordine al dipartimento competente di provvedere a ricondurre il latitante nel mondo di Sopra.
     Per eseguire l'ordine imperiale le ventisette costellazioni uscirono dal Cielo, recitando gli opportuni incantesimi. Egli si nascondeva in un torrente di montagna, dissimulato fra i suoi vapori. Osò sporgere la testa solo quando udì gli incantesimi dei colleghi, e li seguì nel mondo di Sopra. Il grande santo gli sbarrò la strada all'ingresso del Cielo e voleva colpirlo di nuovo, ma le costellazioni riuscirono a trattenerlo e condussero il colpevole davanti all'Imperatore di Giada. L'astro tolse la placca d'oro dalla sua cintura, si prosternò ai piedi dei gradini del trono e riconobbe la sua colpa.

     "Kui, astro del lupo e del bosco, invece di godere l'infinito spettacolo del mondo di Sopra, sei segretamente fuggito. Perché?" chiese l'Imperatore di Giada.
     "Vostra maestà" rispose Kui prosternandosi, "perdonate al vostro servitore questo crimine che merita la morte. La principessa reale del Paese degli Elefanti Sacri non è una comune mortale. Era una fanciulla di giada della Sala Piena di Profumi. Mi desiderava, ma io non osai contaminare il sacro territorio del palazzo celeste. Essa pensò di prendere forma umana e scese per prima nel mondo di Sotto. Anch'io, per non tradire l'impegno, mi trasformai in mostro su una celebre montagna, la rapii e la tenni nella mia residenza, dove siamo rimasti uniti per tredici anni. Non v'è sospiro o fiato che non sia predestinato: oggi l'impresa del grande santo Scimmiotto mi riconduce alla vostra presenza."


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