Pago del suo destino, in casa sua
Non entrano né gloria né vergogna.
Il boscaiolo
Tagliava legna secca sul pendio.
Vede venire un monaco da oriente;
Posata l'ascia esce fuori dal bosco
E a lunghi passi sale sulla roccia.
Gridò a Tripitaka: "Ehi voi, reverendo che andate verso occidente, fermatevi un momento! Devo avvertirvi di una cosa: su questa montagna si trova una banda di diavoli crudeli e di mostri feroci, che si nutrono dei viaggiatori come voi."
A queste parole sembrò a Tripitaka che le sue anime lasciassero il corpo. Tremava tanto da faticare a restare in sella. Chiamò in fretta i suoi discepoli: "Avete sentito quel boscaiolo? Annuncia diavoli crudeli e mostri feroci sulla montagna. Chi di voi ha il coraggio di andargli a chiedere informazioni più precise?"
"Rassicuratevi, maestro" rispose Scimmiotto. "Aspettate che senta che cosa si può cavare da lui."
Il bravo Scimmiotto si arrampicò lesto sulla rupe e si rivolse al boscaiolo con uno stentoreo: "Fratello maggiore!" accompagnato da un breve saluto a mani giunte. L'uomo domandò: "Reverendo, per qual motivo siete venuti da queste parti?"
"Siamo inviati dalle terre dell'Est a cercare le scritture nel Paradiso dell'Ovest. Quello là sul cavallo è il nostro maestro, una persona piuttosto paurosa. Visto che lo avete avvertito di presenze pericolose sulla montagna, sono venuto a chiedervi qualche notizia più precisa. Da quanto tempo sono qui, questi diavoli e mostri? Son gente navigata o pivelli? Scusate il disturbo, ma mi serve saperlo per farli arrestare dal dio della montagna e dalla divinità locale."
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