Opere di letteratura italiana e straniera |
Scimmiotto mandò cordialmente al diavolo il protettore, ma conservò le sue parole scolpite nella mente. Mentre ritornava verso i compagni rifletteva: "Se riferisco fedelmente al maestro le parole del protettore, non sarà all'altezza della situazione e si metterà a piangere come una vite tagliata. Tanto vale tenergliele nascoste ed evitare di inquietarlo. Dice il proverbio: sai quanto è fonda la palude solo quando ti ci sei infangato. Se un mostro riesce a rapirlo, toccherà a me di darmi da fare. Non converrebbe mettere in gioco anche gli altri, e per esempio vedere come se la cava Porcellino? Se vince uno scontro, si fa dei meriti. Mal che vada, se invece lo catturano, potrò sempre andare a liberarlo, e i meriti li acquisterò io." Ma ripensandoci concluse: "È un tal pigro! Non è facile smuoverlo, e d'altronde il maestro è parziale nei suoi confronti. Bisogna inventare qualcosa per stimolarlo."
L'astuto Scimmiotto si stropiccia gli occhi sino a farli lacrimare, e in quello stato va incontro al maestro. Al vederlo, Porcellino grida subito: "Sabbioso, molla i bagagli; dividiamo tutta questa roba fra noi due!" |