Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     "Fratello" replicò Porcellino, "se è così difficile andare avanti, lasciamo perdere e separiamoci. Non mi immischiare."
     "Discepolo!" ingiunse Tripitaka. "Chiedi disposizioni al tuo condiscepolo e ascoltalo attentamente."
     "Fratello, che cosa cavolo vuoi che faccia?" chiese effettivamente il bestione.
     "Primo, devi badare al maestro; secondo, devi pattugliare la montagna."
     "Per badare al maestro, devo mettermi seduto qui dov'è lui; per pattugliare, devo andare in giro. Preferisci che vada in giro stando seduto, o che stia seduto andando in giro?"
     "Basterebbe che tu facessi bene una delle due cose."
     "Così va meglio" rispose Porcellino ritrovando il sorriso. "Però non so in che cosa consista badare al maestro, o pattugliare la montagna. Spiegami di che si tratta."

     "Badare al maestro: se il maestro fa i suoi bisogni, vigilare nei dintorni; se vuole camminare, sostenerlo; se vuol mangiare, mendicare il cibo. Se non ha tutto il cibo che gli serve, sarai battuto; sa ha cattiva cera, sarai battuto; se dimagrisce, sarai battuto."
     "No, troppo difficile!" esclamò sgomento Porcellino. "Vada per vigilare e sostenerlo, si può anche stargli alle costole e portarlo in groppa, se occorre. Ma se devo andare a mendicare nei villaggi, chi crederà che sono un santo monaco in cerca di scritture? Si dirà invece che ho l'aria di un bel porcello, sano e dell'età giusta; mi circonderanno impugnando forche e scope, mi rovesceranno per terra e mi porteranno a casa loro, dove finirò scannato e messo sotto sale a stagionare per l'anno nuovo. Non è forse peggio della peste e del colera?"


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