Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Rosso becco di ferro, piumaggio colorato,
     Graffiano le sue unghie aguzze come chiodi.
     Scruta con gli occhi tondi fra gli alberi del bosco
     Ed i suoi preferiti sono i tronchi marciti,
     Sopra i quali si nutre picchiando allegramente.

     Un uccello di taglia media, che non pesava più di due o tre once, ma con becco rosso duro come il bronzo e artigli neri che sembravano di ferro forgiato. Scese in picchiata dal cielo su Porcellino, che dormiva con il capo rovesciato all'indietro, e lo beccò a tutta forza sul grugno. Il bestione si svegliò di soprassalto e balzò su spaventato: "Ecco i mostri! Mi hanno pizzicato il naso, che male!" Tastandosi si vide la mano insanguinata e si disse: "Non ho niente di bello da celebrare, perché mi mettano addosso i nastri rossi."(36) Ma sbirciando intorno da tutte le parti non vide nessuno: "Non si vedono esseri malefici. Da dove può venire questo colpo di punta?"

     Alzando la testa, scorse il picchio che svolazzava sopra di lui e imprecò: "Malvivente! Già mi bastavano gli scherzi da matricola dell'equipuzio: tu che cosa vuoi? Si vede che mi ha scambiato per un pezzo di legno marcio ed è venuto a cercare larve. Sarà meglio che nasconda il naso mentre dormo." E si riaddormentò in un baleno. Scimmiotto gli volò ancora addosso e questa volta lo beccò dietro un orecchio. Nuovo soprassalto: "Stupido! Perché ce l'hai con me? Avrà qui intorno il suo nido con dentro dei piccoli e vorrà tenermi lontano per proteggerli. Me ne vado, me ne vado." Si alzò, impugnò il rastrello e abbandonò l'erba fulva per rimettersi in cammino.


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