"Ma il tuo bastone da funerale è troppo pesante" protestò Porcellino spaventato. "Se mi sfiori mi stacchi la pelle, se mi sfreghi mi spezzi i tendini; con cinque colpi mi ammazzi!"
"Se le botte non ti piacciono, perché menti?"
"È stata l'ultima volta, non lo farò più."
"Va be', per questa volta ti darò solo tre colpi."
"Avi miei, ma io non ne posso sopportare neanche mezzo!" Il bestione si aggrappava al maestro: "Difendetemi, dite qualcosa!"
"Non avevo creduto a Consapevole del Vuoto, che ti accusava di congegnare bugie; e invece vedo che aveva ragione, e tu meriti proprio di essere battuto" replicò Tripitaka. "Ma ora dobbiamo attraversare la montagna e ci occorrono tutte le nostre risorse, sempre che bastino. Per ora risparmialo, Consapevole del Vuoto; lo punirai quando avremo superato l'ostacolo."
"Gli antichi dicevano: obbedire alle parole e ai desideri del padre e della madre è il primo degli atti di pietà filiale. Ti risparmio solo perché lo chiede il maestro, ma devi ritornare a esplorare la montagna. Se ricomincerai a mentire e a imbrogliare le cose, non te la passerai liscia un'altra volta."
Il bestione non poté che ubbidire. Eccolo galoppare lungo la strada e veder fantasmi dappertutto, timoroso soltanto di Scimmiotto.
Dopo aver camminato per qualche li si imbatte in una tigre e le dice: "Condiscepolo anziano, sei venuto ad ascoltare le mie chiacchiere? Ma te l'ho detto, non mento più." Un po' più in là scoppia una burrasca e fa cadere ai suoi piedi un albero morto. Lui si spaventa, si batte il petto e grida: "Fratello, che cosa fai? Te l'ho detto che di balle non ne racconto più. Perché ti trasformi in legno morto e cerchi di colpirmi?" Vede svolazzare una cornacchia gracchiante dal collo bianco: "Vergognati, fratello! Una volta che te l'ho detto, ti puoi fidare. A che ti serve cambiarti in una cornacchia? Mi stai a spiare?" In realtà questa volta Scimmiotto non l'aveva seguito.
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