"E come ce lo metterete dentro?"
"Basta rivolgere la bocca dei recipienti verso terra e chiamarlo: se risponde, ci sarà aspirato. Per impedire che esca, metteremo un sigillo con il nome del signore Laozi. In tre ore e mezza sarà ridotto a sciroppo."
"Hai capito?" pensò Scimmiotto. "Il protettore del giorno parlava di cinque presìdi: questi sono due. Che cosa saranno gli altri tre?" E riprese sorridendo: "Miei cari, mi fate dare un'occhiata a questi tesori?"
Gli ingenui mostriciattoli tolsero dalla manica i due oggetti e li tesero a Scimmiotto, che si rallegrò: "Che belle cose! Basterebbe un colpo di coda e op! scomparirei con un balzo, portandomeli via in regalo." Rifletté: "Ma così non risolverei niente e riuscirei solo a farmi una reputazione di ladro. Furto con destrezza alla luce del sole." Perciò li restituì dicendo: "Voi non avete visto il mio."
"Che tesoro avete, maestro? Fatecelo vedere."
Il bravo Scimmiotto! Si strappò un pelo, lo strofinò fra le dita e con una parola lo mutò in una grande zucca d'oro rosso di un piede e sette pollici: "Questa non l'avete mai vista."
Bestiola Maligna la prese in mano, la girò da tutte le parti e concluse: "Maestro, è una zucca grande e bella; ma non serve a niente."
"Come sarebbe a dire, che non serve a niente?"
"Ciascuno dei nostri recipienti può racchiudere mille persone."
"Capirai che risorsa, chiuderci della gente! Nella mia zucca ci posso chiudere il cielo."
"Davvero?"
"Si capisce."
"Non sarà per caso un po' esagerato? Ci dovreste dare una dimostrazione, altrimenti è difficile da credere."
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