Il dio della ronda di giorno scese giù a precipizio e mormorò nell'orecchio a Scimmiotto: "Ora viene in aiuto il principe Nata."
In effetti il Novizio, alzando gli occhi, scorse in alto un alone di nuvole di buon augurio. Si rivolse ai mostriciattoli: "Allora, lo vogliamo mettere nella zucca, questo cielo?"
"Metticelo, se sei capace, senza tanti abracadabra."
"Adesso mi concentro e recito l'incantesimo."
I mostriciattoli stavano in attesa con gli occhi spalancati. Scimmiotto gettò in aria la falsa zucca: pensate che era la metamorfosi di un pelo, quanto avrà potuto pesare? Presa dal vento che soffiava sulla montagna, fu trascinata qua e là per un bel pezzo, prima di ricadere a terra. Ed ecco che in alto il principe Nata, con un gran gesto, svolse tutto il nero stendardo, che coprì sole, luna e ogni minima stella. Il mondo si tinse di nero, l'universo sprofondò nella notte più cupa.
I mostriciattoli rimasero a bocca aperta: "Un momento fa era mezzogiorno, e ora non c'è più niente. Che succede?"
"Quando il cielo è chiuso in una zucca, non resta più niente da vedere" rispose Scimmiotto.
"Ma come può essere un nero così fondo?"
"Sole, luna e stelle stavano in cielo, e quindi ora sono dentro la mia zucca. Fuori resta soltanto il nero."
"Maestro, ma voi dove siete? Da dove ci parlate?"
"Sono qui, davanti a voi."
Un mostriciattolo si provò a tastare con la mano nel vuoto: "Maestro, sento la vostra voce, ma non vedo niente. Dove ci troviamo?"
"Fermi, non vi muovete! Siete in riva al mare: se fate un passo ci cadrete, e continuerete a cadere per otto giorni prima di raggiungere il fondo."
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