Dopo aver messo le mani sul tesoro, Scimmiotto sgusciò fuori dalla grotta, riprese la propria forma e si presentò all'ingresso: "Ehi, mostro!" gridava.
Accorse il portinaio: "Chi sei, per permetterti di fare questo baccano?"
"Dì al tuo maledetto capo che è arrivato Scimmiotto Stravizio."
Il mostriciattolo ubbidì.
"Abbiamo appena catturato Scimmiotto il Novizio; da dove salta fuori questo Scimmiotto Stravizio?" si stupì l'orco maggiore.
"Niente paura" replicò il minore; "abbiamo i nostri tesori: prenderò la zucca e lo aspirerò."
"Stai attento!" raccomandò il maggiore.
Il minore uscì con la zucca e vide la copia autentica di Scimmiotto, solo un po' più basso di statura. "Da dove vieni?" domandò.
"Sono il fratello minore di Scimmiotto il Novizio. A quanto pare avete imprigionato mio fratello, e io sono venuto a regolare i conti."
"L'ho preso proprio io; ora è chiuso nella mia grotta. A quanto pare sei venuto per azzuffarti, ma io non ne ho nessuna voglia. D'altronde non oseresti nemmeno rispondermi se ti chiamassi per nome."
"Non mi fai mica paura. Chiamami quante volte vuoi, e stai sicuro che ti risponderò sempre."
L'orco balzò in aria, aprì la zucca tenendola con la bocca rivolta verso il basso e gridò: "Scimmiotto Stravizio!"
Scimmiotto non osava rispondere, per paura di essere aspirato.
"Che cosa aspetti a rispondere?" chiedeva l'orco.
"Non sono sicuro di aver capito bene. Ripeti, per favore."
"Scimmiotto Stravizio!" ripeté il mostro.
Scimmiotto almanaccava: "Quello non è il mio vero nome, ma uno pseudonimo che ho inventato. Se rispondessi al mio vero nome sarei certo aspirato, ma con il nome falso non dovrebbe funzionare."
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