L'economo portò i due oggetti all'orco, che infilò il ventaglio nel colletto della sua veste, dietro la nuca, e impugnò la spada. Chiamò all'appello trecento mostri grandi e piccoli e li fece armare di lance, bastoni, lacci e sciabole. Per conto suo, indossò una corazza ricoperta da una tunica di seta rossa fiammeggiante e si mise un elmo in capo. Si disposero in formazione di battaglia per catturare il grande santo.
Scimmiotto, consapevole che il fratello minore si era da un pezzo liquefatto nella zucca, se la legò alla cintura e si preparò anche lui alla battaglia impugnando la sbarra cerchiata d'oro. Ed ecco uscire dalla porta il mostro maggiore con la rossa bandiera spiegata. Che aspetto aveva?
Un elmo fiammeggiante sulla testa,
Una cintura di colori chiari,
Armatura con scaglie di dragone
Coperta da una tunica scarlatta.
Mandano lampi gli occhi spalancati,
Fuma di rabbia la barba d'acciaio.
Stringe l'agile spada, ed il ventaglio
Gli copre a mezzo la spalla sinistra.
Corre come le nubi sull'oceano
E scuote il monte con voce di tuono.
Capitano tremendo, sfida il cielo
E guida i mostri fuori dalla grotta.
Schierati i suoi mostriciattoli, il vecchio orco rivolse a Scimmiotto le sue invettive: "Scimmia maledetta, infame bruto, hai ucciso il fratello che era il mio braccio destro; ti maledico come la più odiosa creatura!"
"Vai cercando la morte, essere malefico! Tu non puoi sopportare la perdita di un solo mostro disgraziato; come puoi pensare che io sopporti di perdere maestro e condiscepoli che hai appeso nella tua grotta: tre persone più il cavallo? Ti sembra sensato? Restituiscili subito, aggiungi qualche provvista per il viaggio, festeggia la partenza del vecchio Scimmiotto e tieniti la tua vita da cane."
|