Opere di letteratura italiana e straniera |
Senza altro indugio, l'orco alzò la sua spada preziosa per assestare un colpo sulla testa di Scimmiotto, che parò con il suo randello brandito a due mani. Che battaglia all'ingresso della grotta!
Il bravo Scimmiotto maneggiava freddamente il suo randello, colpendo a destra e a sinistra, parando davanti e coprendosi dietro. Ma anche i mostri avevano le loro risorse, e si infiammavano sempre più nel combattimento: piovevano da tutte le parti, come fiocchi di borra di seta, e cercavano in tutti i modi di afferrarlo, tirandogli le gambe, prendendolo alla vita. Il grande santo dovette ricorrere al procedimento della moltiplicazione del corpo: si strappò un ciuffo di peli, lo masticò, lo spruzzò intorno e gridò: "Trasformazione!" Tutti i frammenti di pelo divennero Scimmiotti: i più grandi maneggiavano le sbarre; i piccoli facevano a pugni; i piccolissimi, in mancanza di meglio, mordevano i polpacci. I mostri furono volti in fuga. Gridavano: "Grande re, si mette male! Non ce la facciamo, la montagna è piena di Scimmiotti!" |