Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Intanto Tripitaka, seduto nella grotta, sentiva i clamori della battaglia che facevano tremare il terreno. Chiamò Sabbioso e gli disse: "Va a vedere a che punto sono i tuoi condiscepoli."
     Sabbioso uscì, armato del suo bastone per abbattere diavoli, e aggredì i mostri alle spalle con grandi grida. Volpone VII si rese conto che i suoi affari non andavano per il verso giusto e cercò di ritirarsi, ma Porcellino lo raggiunse alla schiena con un colpo di rastrello che aprì nove fori da cui il sangue zampillò: l'anima infelice ritornava allo stadio precedente.
     Mentre ne depredava le spoglie, Porcellino constatò che anche lui era una volpe.
     Vista la fine dello zio, l'orco abbandonò Scimmiotto per gettarsi su Porcellino, che si protesse con il rastrello. Anche Sabbioso si unì alla mischia levando il suo bastone. L'orco non fu in grado di sostenere il doppio assalto e si diede alla fuga verso sud, portato da vento e nubi, con Porcellino e Sabbioso alle calcagna. Scimmiotto balzò per aria, aprì il vaso sacro e gridò: "Grande re Corno d'Oro!"

     L'orco si credette chiamato da qualcuno delle sue truppe in difficoltà e si volse per rispondere: subito il vaso lo aspirò, e Scimmiotto vi appose il sigillo con il nome del signore Laozi. Anche la Spada delle Sette Stelle, che era caduta nella polvere, pervenne nelle mani del Novizio.
     "Fratello" diceva Porcellino, arrivando di corsa, "quella è la spada, ma l'orco dov'è andato a finire?"
     "Non c'è più, l'orco" rispose Scimmiotto ridendo. "È finito dentro il mio bel vasetto."


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