Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 684
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]


     CAPITOLO 36
     STILI DIPLOMATICI A CONFRONTO

     LA SCIMMIA DELLO SPIRITO, IN LUOGO CHE LO RICHIEDE, ROMPE IL CICLO DELL'IGNORANZA. BRILLA DA UNA PORTICINA LA LUNA SCINTILLANTE.


     Scimmiotto spiegò al maestro come erano andate le cose: i mostri non erano che garzoni del signore Laozi presi in prestito da Guanyin, e Laozi aveva ricuperato i suoi tesori.
     Tripitaka rinnovò i ringraziamenti e riprese il pericoloso cammino verso occidente, armato di una pia determinazione più ferma che mai. Rimontò a cavallo, mentre Porcellino sollevava i bagagli e Sabbioso reggeva le briglie. Scimmiotto apriva la via impugnando la sua sbarra di ferro. Scesero ai piedi della montagna e si inoltrarono nella pianura. Non si finirebbe mai di raccontare le soste in riva all'acqua, i pasti all'aria aperta, le partenze nella brina, gli arrivi nella rugiada. Dopo lungo cammino, maestro e discepoli si trovarono di nuovo di fronte a un'alta montagna. Tripitaka esclamò: "Discepoli, guardate com'è grande e cupa quella montagna: stiamo attenti! Temo che incontriamo ancora una volta qualche insidia diabolica."

     "Maestro" replicò Scimmiotto, "non fatevi turbare da questi pensieri. Basta concentrarsi e mantenere lo spirito sereno, e niente potrà accadere."
     "Discepoli, perché è tanto difficile raggiungere il Paradiso dell'Ovest? Ricordo quando lasciai la città di Chang'an, finiva la primavera e giungeva l'estate; da allora seguirono tante stagioni, saranno trascorsi quattro o cinque anni. Perché non arriviamo mai?"
     Scimmiotto scoppiò a ridere: "Ma è troppo presto, non siamo ancora usciti dalla porta."


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]