Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


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     Unico e solo.

     Guardando lontano dall'alto della sua cavalcatura, il reverendo scorse in una valletta un complesso di torri, terrazze, padiglioni e altri edifici.
     "Discepoli" gridò, "si sta facendo tardi, ma per fortuna vedo davanti a noi degli edifici che devono appartenere a un tempio taoista o a un monastero buddista. Chiediamo ospitalità per la notte! Riprenderemo il cammino domani."
     "Giusto" rispose Scimmiotto, "ma non siamo precipitosi: prima lasciatemi vedere di che cosa si tratta."
     Il grande santo balzò in alto per esaminare attentamente i luoghi: era davvero un monastero.

     Le murature di mattoni rossi
     Chiusi da porte a chiodature d'oro,
     Le terrazze che salgono a ripiani
     Affacciate sui monti e sulla valle.
     Il padiglione con i mille buddha
     Sta davanti alla sala del Beato,

     Volta verso la torre del mattino.
     Alta svetta la torre a sette piani
     Con i tre Venerati in bella vista.
     Di fronte all'edificio sanghârâma
     S'innalza la terrazza di Wenshu.
     Il santuario di Mile è posto accanto
     Alla sala del Gran Compassionevole [...]

     Scimmiotto confermò a Tripitaka: "È proprio un monastero; andrà benissimo per passarci la notte."
     Il reverendo allentò le briglie e in breve giunsero al portale.
     "Maestro, come si chiama questo monastero?"
     "Arriviamo adesso, non ho ancora tolto i piedi dalle staffe, e tu già mi chiedi come si chiama il monastero. Non hai proprio riguardi!"
     "Ma voi siete monaco fin dall'infanzia, avrete letto Confucio ancor prima della Legge e dei sutra. Non mi direte che siete arrivato ai vostri incarichi senza aver prima imparato bene a leggere: quei grandi caratteri sopra il portale, li comprendete o no?"


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