Wu Cheng'en
VIAGGIO IN OCCIDENTE


Pagina 691
1-100- 200-300- 400-500- 600-700- 800-900- 1000-1100- 1200-1300- 1400-1500- 1600-1700- 1800-1900-1924

[Indice]

     Seguì il superiore verso la sua cella: si era seduto, ancora ansimante di collera, davanti a un tavolo coperto di fogli. Sutra o pia corrispondenza? Tripitaka non osò entrare, si tenne sull'uscio, s'inchinò e disse ad alta voce: "Maestro di questo monastero, il vostro discepolo vi saluta religiosamente."
     Il bonzo gli rese il saluto con un moto di insofferenza e chiese bruscamente: "Tu da dove vieni?"
     "Il vostro discepolo è stato inviato dall'imperatore dei grandi Tang al Paradiso dell'Ovest, per salutare il Buddha vivente e cercare le scritture. Poiché passavamo presso il vostro prezioso convento mentre scende la sera, sono venuto a pregarvi di offrirci ospitalità: ripartiremo domattina prima dell'alba. Spero di non recarvi disturbo."
     Il superiore disse: "Dunque tu sei il monaco cinese Tripitaka?"

     "Sono io, con il vostro permesso."
     "Come si può andare all'Ovest per cercare le scritture, e non conoscere la strada?"
     "Non ero mai passato da queste parti."
     "A quattro o cinque li verso ovest c'è la locanda dei Trenta Li: vende anche cibo. Quello è il posto dove dovete passare la notte. A noi non piace ospitare viandanti che vengono di lontano."
     "Maestro" replicò Tripitaka giungendo le mani, "non dicono forse gli antichi: tempio, romitaggio o monastero sono gli alberghi di noi religiosi; la sola vista dell'entrata vale promessa di tre litri di riso? Perché rifiutare ospitalità?"
     "Maledetti accattoni!" gridò il superiore con la voce alterata dalla collera. "Sapete solo abbindolare la gente."


[Pagina Precedente] - [Indice] - [Pagina Successiva]