"Maestà" commentò Tripitaka scuotendo la testa e sorridendo come chi la sa lunga, "non ci dicono forse gli antichi: se il paese ben provvide, anche il cielo gli sorride? Suppongo che non avrete avuto la necessaria compassione per la popolazione. Come avete potuto abbandonarli nella carestia? Avreste dovuto aprire i vostri granai per soccorrere i sudditi, pentirvi dei vostri torti passati, ristabilire il bene, amnistiare e liberare le vittime dell'ingiustizia. Allora avreste acquistato la benevolenza del Cielo e avreste goduto di venti e piogge secondo il bisogno."
"I miei granai si ridussero vuoti, i miei redditi si esaurirono. Dovetti sospendere il pagamento degli stipendi dei funzionari civili e militari, e rinunciare ad aver carne in tavola. Seguii l'esempio del re Yu quando bonificò la Cina, condivisi le sofferenze della popolazione, mi purificai e osservai l'astinenza, pregai e offrii incenso giorno e notte. Feci tutto questo per tre anni, e il risultato fu che non rimase goccia d'acqua nei fiumi e nei pozzi di tutto il paese. Comparve allora un prete della setta della Verità Completamente Sublimata, che proveniva dai monti dell'Estremo Sud e sapeva mutare le pietre in oro e provocare venti e piogge. Dapprima visitò i mandarini civili e militari, poi si presentò a me e fu incaricato di innalzare un altare. In effetti le sue preghiere furono esaudite: bastò che battesse le sue tavolette, e cadde una pioggia torrenziale. Gli avevo chiesto tre piedi d'acqua, ma lui mi assicurò che non bastavano per riportare l'umidità in un terreno tanto secco, e ne fece cadere due pollici in più. Era stato così utile e magnanimo, che gli giurai fratellanza con la cerimonia degli otto inchini."
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