"Perché vostra maestà non ha reagito?"
"Come avrei potuto reagire?"
"Capisco che il mostro abbia il potere di usurpare il trono senza che nessuno se ne accorga; ma voi, benché morto, vedete tutto chiaramente. Potevate querelarvi ai giudici infernali del torto che subivate."
"I suoi poteri e le sue relazioni sono maggiori di quanto immaginate. Il dio tutelare della città è suo compagno di bevute, il re drago degli oceani gli è devoto, l'uguale al cielo del Picco dell'Est è un suo buon amico e i dieci giudici infernali si considerano suoi fratelli. È completamente inattaccabile."
"Vedo. Mi sto chiedendo: se vostra maestà non è in grado di trovare rimedio nemmeno nel mondo in cui abita, che cosa viene a cercare in quello dove abito io?"
"Maestro, non mi sarei permesso di importunarvi senza motivo, io che sono soltanto una povera anima in pena. Ma ho incontrato presso la porta di questo monastero un assembramento di divinità che seguono passo per passo il vostro cavallo. Sono state le divinità vigili della notte ad avvertirmi che i miei tre anni di prova sotto le acque sono compiuti, e a esortarmi a venire alla vostra presenza. Mi hanno detto che il vostro discepolo anziano è il Grande Santo Uguale al Cielo, grande sgozzatore di mostri e sterminatore di diavoli. Vi supplico con cuore sincero di volervi recare nel mio regno, per impadronirvi del mostro e mettere in chiaro il vero e il falso. Ve ne sarò eternamente riconoscente e saprò ricompensarvi del beneficio."
"Se ben capisco, l'intenzione di vostra maestà è di incaricare il mio discepolo di eliminare il mostro."
|